Settembre 2017 ci siamo. Finalmente si parte per il regno di Atlantide: le Canarie, destinazione Fuerteventura!
Partiamo io e mia moglie, dall’ aeroporto di Bergamo Orio al Serio, il 12 settembre 2017 con volo Raynair delle 14.30 e, dopo circa 4 ore di volo, atterriamo all’aeroporto di Puerto del Rosario. Ritirata in aeroporto la vettura, noleggiata presso la compagnia CICAR , ci dirigiamo a Castillo Caleta de Fuste, che dista solamente una decina di chilometri dall’aeroporto. La nostra base per i prossimi sette giorni sarà l’Hotel “Elba Castillo San Jorge & Antigua Suite Hotel“. La scelta di questa località , essendo posizionata a metà dell’isola, si rivelerà ottima dal punto di vista logistico.
Il primo giorno decidiamo di andare verso Sud in direzione di Costa Calma.
Una “costa calma” nel vero senso della parola! In assenza del famoso vento che caratterizza l’isola, rimaniamo delusi. In compenso, troviamo un mare calmo e caldo che ci permette di bagnarci per la prima volta in un oceano.
Senza vento, il caldo è difficile da sopportare… Qui il sole non scherza! Fortunatamente abbiamo portato con noi la crema protettiva che ci preserverà dalle scottature.
Approfittiamo della spiaggia lunga , sabbiosa e a tratti interrotta da rocce nere di origine vulcanica, per fare una bella camminata .
Nota curiosa: lungo la passeggiata sulla spiaggia, vi è la presenza di una popolazione di simpatici scoiattoli “tamia” che per nulla spaventati dai turisti, si avvicinano per ricevere cibo.
Parlando con la gente del posto, ci raccontano che qualche anno fa a dei turisti inglesi scappò una coppia di scoiattolini i quali nei mesi successivi si moltiplicarono, fino a diventare una popolosa colonia e una vera attrazione turistica.
Lasciata Costa Calma, ci dirigiamo più a sud verso la spiaggia di Sotavento , una lunga distesa di sabbia con un mare quasi caraibico.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Morro Jable, cittadina turistica all’estremità di Fuerteventura, che a noi non è piaciuta particolarmente ma che, comunque, rimane una base di partenza per raggiungere la famosa spiaggia di Cofete posta sul lato occidentale dell’isola.
Il secondo giorno ci dirigiamo a Betancuria, l’antica capitale. Lungo la strada ci fermiamo a Mirador de Morro Velosa che è il punto più alto dell’isola , dal quale si gode di un bellissimo panorama e dove spira sempre un vento fortissimo!
Qui è presente una costruzione realizzata da un artista canario di nome Cesar Manrique, famoso per le sue idee sia artistiche che a difesa dei valori ambientali; difatti la costruzione rispetta molto i valori di ecosostenibilità e al suo interno si trova un interessante sito informativo, sia dal punto di vista geologico che morfologico su Fuerteventura.
Prossima tappa Puertito de los Molinos che si trova sulla costa occidentale dell’isola.
Posto molto brullo caratterizzato da un antico piccolo, ma proprio piccolo borgo marinaro circondato da alte scogliere e dove il mare si fa impetuoso.
Il terzo giorno decidiamo di raggiungere El Cotillo (situata a nord-ovest dell’isola), paese con una delle più famose e decantate spiagge di Fuerteventura “La Concha” . Il posto non delude le nostre aspettative regalandoci una giornata di sole che ci permette di bagnarci in queste acque che ricordano davvero i paradisi tropicali.
All’ ingresso del paese, lungo la costa, è stato eretto un monumento con lo scheletro di una balenottera per ricordare il suo salvataggio purtroppo non andato a buon fine.
Dalla distesa di spiagge, camminando verso nord, troviamo una serie di piscine naturali di roccia vulcanica, dove è possibile immergersi in un bagno rilassante.
Purtroppo a metà pomeriggio, il cielo si annuvola e decidiamo pertanto di spostarci e di andare a visitare il Faro El Toston con annesso il Museo della Pesca.
Il Museo quel giorno non è visitabile ma il paesaggio che si presenta ai nostri occhi è veramente selvaggio ed in lontananza si intravede l’isola di Lanzarote.
Il quarto giorno decidiamo di fare tappa al Parque Natural Corralejo (famoso per le enormi distese di dune di sabbia che arrivano fino all’ oceano) e, lungo la strada, ci fermiamo a Tetir e restiamo sorpresi dalla bellezza della Iglesia de Santo Domingo de Guzmàn assomigliante alle tipiche chiese coloniali del Sud America.
Iglesia de Santo Domingo de Guzmàn
Particolare del portone laterale della Chiesa
(Timplista di Juan Miguel Cubas)
Altra tappa è la città di La Oliva che, tra il XVII secolo e la metà del XIX secolo, fu capitale dell’isola prima dell’attuale Puerto del Rosario. Qui troviamo la Casa Los Coroneles che era la tipica abitazione della ricca borghesia proprietaria terriera, appartenuta al governatore militare del l’isola.
Tutto intorno possiamo osservare le case tipiche dei contadini che si dedicavano all’agricoltura e all’allevamento delle capre.
Lasciata la Oliva, lungo la strada non possiamo fare a meno di fermarci a fotografare uno degli innumerevoli mulini a vento che si trovano su questa meravigliosa isola.
La cosa particolare è che la maggior parte di questi mulini sono ancora funzionanti e vengono utilizzati per lavorare il mais, così da produrre il famoso “Gofio”, mais tostato, ingrediente tra i più usati nella cucina delle Canarie.
Ripresa la strada raggiungiamo la costa nord est dell’isola dove finalmente scorgiamo le bianche dune del Parque Natural Corralejo! La spiaggia delle Dune di Corralejo è conosciuta in tutta Europa per le sue sabbie bianche e per la spettacolare posizione in cui si trova. Turisti da tutto il mondo ogni anno la visitano e restano incantati da questo parco naturale dichiarato patrimonio dell’UNESCO. Anche in questa spiaggia abbiamo visto che è possibile praticare il naturismo, in totale libertà.
Di grande effetto è anche la strada che attraversa le Dune di Corralejo, lunga circa 10km attraverso questo spettacolare deserto, unico nel suo genere, che in alcuni tratta scompare invasa dalla sabbia.
Una delle attrazioni turistiche della spiaggia sono le gite in groppa ai cammelli.
Una particolarità della lunga spiaggia è trovare sparsi. un po’ ovunque, costruzioni semicircolari “i corralitos” fatti con pietre vulcaniche e utilizzati per proteggersi dal vento.
Tutta la zona è dichiarata parco naturale e a nord delle dune, si trova la cittadina di Corralejo che decidiamo però di visitare con maggior calma il giorno dopo.
Il quinto giorno raggiungiamo nuovamente la lunga spiaggia di Corralejo dove, tra un bagno e l’altro, ammiriamo le evoluzioni di quanti praticano kitesurf e windsurf.
Il vento nel frattempo è diventato sempre più forte rendendo quasi impossibile restare in spiaggia e così, a metà pomeriggio, decidiamo di recarci in visita alla vicina Corralejo.
Statua in onore delle mogli dei pescatori
Corralejo è una cittadina prevalentemente turistica piena di bar, ristoranti e numerosi alberghi. E’ dotata di un porto turistico che la collega, più volte al giorno, alla vicina Lanzarote e all’ isola di Lobos. E’ piacevole fermarsi nei locali a sorseggiare dell’ottima birra che viene venduta a modico prezzo .
Il sesto giorno gita all’Isola di Lobos con partenza dal Porto di Corralejo , su di un battello, con una traversata della durata di circa trenta minuti.
Veduta dell’Isola dal traghetto
In cima al vulcano – Vista panoramica (in lontananza il Parco delle Dune di Corralejo)
Il settimo ed ultimo giorno decidiamo di sfruttare fino all’ultimo la nostra permanenza sull’Isola di Fuerteventura andando a visitare, in mattinata, il paese di Gran Tarajal che presenta una spiaggia di sabbia nera.
Effetto cromatico creato da vento e sabbia su telo da mare
La cittadina è semplice ma siamo rimasti colpiti da dei murales dipinti sulle facciate di alcuni edifici!
Dopo aver pranzato a sacco, ci dirigiamo verso l’aeroporto dove ci attende il nostro volo di rientro.
Lungo la strada un’ ultima sosta per fotografare una delle tante caratteristiche “porte di confine” tra i vari municipi dell’isola.
Il viaggio che sta per finire ci ha regalato forti emozioni e possiamo proprio dire che Fuertentura non ci ha delusi!!!
NOTE CONCLUSIVE:
- Si consiglia a colazione di approfittare del ricco buffet proposto dall’albergo che permette di arrivare tranquillamente fino al pasto serale (7 euro a persona)
- Nel periodo del nostro soggiorno, al mattino presto e alla sera, è preferibile indossare un capo un po’ pesante
- Importantissimo è proteggere sempre la pelle, anche se già abbronzata
- Il vento in spiaggia può essere veramente fastidioso e risulta difficile restare sdraiati se non si trova un corralitos libero
- Il naturismo sulle spiagge è praticato ovunque